Associazione Culturale
“Casaruota”

I luoghi
Siamo sull’Appennino tosco-romagnolo, a poca distanza da Firenzuola (FI).
Casaruota è un piccolo casolare in pietra, immerso nel verde. Dispone di un ambiente per la meditazione e una saletta esterna per ospitare le attività al coperto. Sarà questa la sede in cui disporremo con cura i termini della nostra accoglienza per singoli o piccoli gruppi di persone, accomunati tutti da una ricerca interiore. C’è un ettaro e mezzo di natura – tra bosco ceduo, castagni, prati e macchia – per vivere i lavori sciamanici, contemplativi e rigeneranti che proporremo. E l’acqua del Santerno (balneabile d’estate) e della fonte vicino casa, declinano, nel loro eterno fluire, luoghi fertili e selvaggi poco docili all’uomo.

Il progetto
Io, Roccia che Canta, e Arthia Briga cercavamo un luogo per vivere e una sede per l’Associazione. Un posto dove celebrare, per accogliere e per condividere: “Vieni amico a gustarti una notte di stelle, mentre l’antico fuoco varrà a scaldarci l’anima ed il corpo”.
Mentre la meraviglia e il senso di riconoscenza stanno rapidamente scomparendo dalla nostra vita, con conseguenze drammatiche per le nostre relazioni, noi della Tribù vogliamo aiutare a guarire la ferita che separa l’uomo dalla Natura e dallo
Spirito. Ci piace raccontare le storie e la tua potrebbe essere la prossima.

La Tribù
La Tribù di Casaruota è potenzialmente infinita, ma noi amiamo partire, per poi aprirci alle prospettive insondabili del Sogno, da piccole cose concrete. Quindi oggi ripartiamo da due: Andrea-Roccia che Canta, Custode della Parola, educatore e didatta, e Gloria-Arthia Briga, Custode dei Riti e dei Misteri Femminili, artista e maga. Sono ormai più di vent’anni che divulgare le pratiche dello Sciamanesimo, dapprima americano e poi soprattutto nativo-europeo, è diventato senza incertezze il nostro orizzonte di significato. Sono poi passati altri e alcuni di loro sono rimasti, per dimostrarci che la strada intrapresa era in fondo quella auspicata.

L’accoglienza
Il viandante cambia sovente la sua prospettiva. Egli è vigile nella notte segreta dello spirito così come nelle attività più faticose del giorno, in cui è importante non smarrirsi. Talvolta tuttavia la traccia del sentiero si distingue appena, e persino il giorno e la notte divengono incerti e poveri di significati. La sosta è allora provvidenziale, perché consente il riposo, il ristabilimento dei valori e delle priorità, e spesso l’acquisizione di un nuovo orientamento per il tratto di strada che ci aspetta. Casaruota vuole essere tutto ciò per i viandanti (impegnati in un cammino di crescita senza trucchi o scorciatoie). A loro offriremo ascolto e sostegno, percorsi individuali o di gruppo, attività personalizzate e riti collettivi, mutuati dalla grande saggezza dei popoli Nativi.

Le proposte
A Casaruota costruiremo una Capanna del Sudore per i riti di purificazione collettivi e una più piccola per la guarigione individuale. Verrà innalzato il Palo di maggio, struttura totemica che manifesta l’appartenenza alla Tribù nei Riti di Beltane; allestiremo un Labirinto per lavorare sugli aspetti oscuri dell’esistenza; e la Ruota di Medicina, fondamento cosmico, spirituale ed esperienziale del Grande Cerchio della Vita. Ci immergeremo nelle Feste del Tempo, per vivere insieme l’alternanza delle stagioni e la riconoscenza di farne parte. Casaruota è solo una piccola sosta nel cammino, non il cammino stesso, ma ci piace sostenere che anche per suo tramite il percorso di ognuno possa risultare infine più spedito, determinato e condiviso.

L’inclusione
Ognuno avrà propri motivi per passare a trovarci a Casaruota iniziando dal più semplice di tutti, la curiosità nei confronti di qualcosa che non si conosce: chi verrà per “annusare”, chi per ascoltare o magari partecipare. Chiederemo a quanti avranno trovato corrispondenza col proprio sentire, di farci da portavoce ed apripista per nuove frequentazioni.
Ci saranno poi coloro che torneranno per condividere, e forse anche altri che sceglieranno, dopo la giusta formazione, di darci una mano. Saranno essi ad  accogliere in futuro i nuovi arrivi e a moltiplicare la rete delle relazioni. In questo modo una Tribù nasce e si sviluppa. Provare per credere.

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