La figura dello sciamano costituiva un riferimento autorevole per le comunità delle origini, poiché fungeva da intermediario tra il quotidiano e l’altromondo (la dimensione spirituale).  Noi crediamo che proprio ad un tempo disincantato come il nostro la visione sciamanica possa essere d’aiuto, a partire dall’evidenza che il “progresso” tecnologico non solo non ci unisce, ma ci frammenta sempre più nelle nostre reciproche solitudini. Da sempre lo sciamanesimo ci aiuta ad integrare il mondo che è fuori con quello che è dentro di noi, creando ponti e prospettive inedite.

Crediamo sia possibile pensare l’uomo di oggi come inconsciamente predisposto ad accogliere, all’interno della complessità della sua vita, le antiche conoscenze. 

Su questo assunto si basa la proposta di Sentieri Sciamanici per la pratica dello sciamanesimo urbano come stile di vita: di comporre cioè gli insegnamenti della spiritualità nativa in una veste rivista e “attualizzata”, in modo tale da consentire che saperi millenari possano illuminare il contesto della quotidianità, in un cammino di consapevolezza e crescita.

Ogni qual volta smettiamo di parlarci di noi e del nostro mondo, il mondo rimane sempre come dovrebbe essere. Con questo nostro dialogo lo rinnoviamo, gli infondiamo vita, lo puntelliamo. Non solo: è mentre parliamo a noi stessi che scegliamo le nostre strade. Ripetiamo quindi le stesse scelte fino al giorno della morte, perché fino a quel giorno continuiamo a ripeterci le stesse cose: un guerriero è consapevole di questo atteggiamento e si sforza di fermare il suo dialogo interiore. Questa è l’ultima cosa che devi sapere se vuoi vivere come un guerriero.

 CARLOS CASTAÑEDA