Con il 2020 festeggeremo un avvenimento a lungo desiderato e percepito come occasione irripetibile per puntare alla realizzazione di obiettivi dichiaratamente più ambiziosi. A giorni infatti Casaruota diventerà ufficialmente una realtà associativa, ma soprattutto un luogo di incontri ed accoglienza, di studio e sperimentazione delle Arti Sciamaniche e divulgazione di tradizioni native. Un piccolo posto appartato, lontano e vicino a tutto, da consacrare al respiro consapevole dell’Universo e al sostegno di ogni forma genuina di Crescita. La sua sede sarà a Firenzuola, nell’Alto Mugello, tra Toscana e Romagna.
Per coloro che compongono al presente Ia Tribù di Casaruota, e per quanti in futuro chiederanno di farne parte, i principi ispiratori, alla base del lavoro comune, non potranno che essere i seguenti:
Analogia – Ovvero cogliere I nessi, non superficiali, spesso irrazionali, che esistono tra cose e situazioni. Appartenenza – Ovvero il piacere appagante di sentirsi parte di un comune organismo in trasformazione. Ascolto – Ovvero l’arte di far tesoro delle discordanze e delle complessità. Compassione – Ovvero la volontà di calarsi, senza paracadute o pregiudizi, nella dimensione dell’altro. Corresponsabilità – Ovvero accogliere la critica e la correzione fraterna accettando l’imperfezione. Inclusività – Ovvero prendersi cura di chi non c’è perché escluso o ignorato. Interconnessione – Ovvero l’attitudine a fare rete con realtà affini potenzialmente confluenti. Servizio – Ovvero la capacità di donare e reciprocare la propria Medicina personale. Specificità – Ovvero la comprensione profonda, la valorizzazione e il sostegno della Medicina personale. La promozione dell’identità di genere come garanzia di diversità. Sperimentazione – Ovvero l’attitudine a far tesoro e condividere le esperienze personali acquisite. Spiritualità – Ovvero la conformità con lo Spirito, attraverso le pratiche quotidiane di Divinazione, Meditazione e Purificazione.
Quelle di prima non sono parole casuali perché non sono semplici parole, ed è per questo che mi riprometto di approfondirne i temi e la visione nei prossimi scritti. Ognuna di esse è il distillato delle dotazioni di base per chi voglia intraprendere un percorso di gruppo che abbia lo sciamanesimo come sfondo e ispirazione. Sulla loro accettazione positiva incondizionata si costituivano e vivevano sia i clan celtici che le tribù indiane, I Nativi Europei e quelli Americani. Sulla fedeltà operosa a questi principi essi avevano fondato la qualità della loro esistenza.
Che cosa può aggiungere oggi – ci siamo chiesti noi della Tribù – a questo stile di vita tramontato, una proposta come quella che cerchiamo di diffondere e che è ancora in larga misura virtuale?
Non certo una coabitazione effettiva tra i propri membri, o il ritorno ad un passato dal sapore nostalgico e sbiadito; tantomeno la rivendicazione di un’appartenenza “nativa” che non abbiamo mai conosciuto direttamente e quindi non ci appartiene. Dove si colloca dunque l’originalità di questo impegno che ci siamo prefissi?
Noi pensiamo che possa essere nella sua contiguità e, al tempo stesso, discontinuità col passato. Recuperare lo spirito originario degli Antichi non vuol dire “scimmiottarli”, ma integrarne la saggezza in quegli aspetti per i quali la nostra società continua ad essere sorda e cieca. Sosteniamo al tempo stesso che la ricerca sciamanica non si sia esaurita con la scomparsa dei popoli nativi, ma continua a vivere all’interno dell’appassionata sperimentazione dei ricercatori contemporanei.
Inoltre, se Casaruota è il luogo dell’incontro, e questo vale per il pellegrino che vi giunga come tappa di apprendimento nel suo viaggio esistenziale, a maggior ragione pensiamo conti nella pratica di uno sciamanesimo “urbano”, spalmato e infarcito di modernità, in cui i membri della tribù vivono una diaspora funzionale sia nel tempo che nello spazio (ovvero vivere altrove e con orari e tempistiche dissimili).
La scommessa della Tribù è che se è vero che viviamo in un eterno presente (che gli schematismi della nostra mente si ostinano a catalogare in termini di passato o futuro) – come la fisica moderna ipotizza – sarà dunque quella di accogliere a braccia aperte tutti i suoi membri quando periodicamente torneranno per la celebrazione comunitaria dei riti, lasciando alla libertà di una verifica personale, attenta e quotidiana, il mantenimento coerente delle promesse originarie fatte alla Terra e al Cielo.
Merlino di Casaruota