L'Angolo di Merlino

Il Cerchio è il luogo – fisico ma ancor più spirituale – dov’è approdata la mia vita. Esso rappresenta, fuor d’ogni dubbio, la dimensione di appartenenza e la metafora sociale più antiche di tutta la storia dell’umanità. In esso trovano spazio quei requisiti – i più adatti e fondamentali – capaci di renderlo ciò che è da sempre: un complesso diveniente di entità individuali posto in equilibrio dinamico con le molteplici tensioni che continuamente si manifestano in esso.

Vi si distingue, come prima cosa, un Centro, che è memoria di sé, scaturigine, patrimonio e alimento, riferimento, ricapitolazione e creazione di tutti quegli infiniti e cangianti bagliori riflessi che si qualificano nella nostra vita come manifestazioni dell’Essere.

Vi è poi una Circonferenza composta da singoli elementi non gerarchizzati, ma complementari e diversamente funzionali al cammino comune, che, nella realizzazione delle loro personali medicine, creano un “concorso”, attuano sinergie, sbalordiscono il futuro dipingendolo di infinite tonalità.

Il Raggio è poi funzionale a questa disposizione geometrica. Esso è direzionale come un “filo d’Arianna”, che segna la progressiva incarnazione del Centro nelle dimensioni del fare; identico per ciascuno dei punti, che per questo motivo sono esposti, in eguale misura, ai benefici dell’unica Fonte.

Ogni elemento del Cerchio, ogni individuo che ne faccia parte, può a sua volta manifestare un proprio Cerchio, anche continuando a far parte di quello originario. La sua portata sarà misura dalla forza dell’intuizione e della determinazione nell’applicarla. Ogni intuizione poi – pur nella sua freschezza ed originalità – porta con sé il tributo alla matrice che l’ha fatta scaturire, come la scintilla che propaga altrove la natura ardente della fiamma da cui deriva. Il Cerchio quindi rappresenta la continuità della tradizione nella novità degli intenti che accomunano i partecipanti ad esso.

Se dovessi usare, per completare questa descrizione, un aforisma riassuntivo, direi allora che  “nel Cerchio, l’Essere si appaga nel Fare, il Fare si ricorda di Essere”.

Merlino per i Viandanti del Sogno

 

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