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Da quando, nel mio percorso personale, lo Sciamanesimo ha creato equilibrio tra bisogno e desiderio, ho dovuto fare i conti con la commozione. Quando una strada ha un’anima, tocca il tuo cuore con le mille suggestione dei sentimenti. Le emozioni ti sorprendono sempre, perché, essendo imprevedibili, ti chiamano in causa proprio quando ti eri fatto il film di startene in un angolino, buono buono, a goderti il lavoro degli altri. In definitiva è questo che è successo, quando, il primo di settembre, alla Riserva LIPU di S.Luce, mi sono comodamente seduto per assistere allo svolgimento di un canovaccio di attività che mi avrebbero visto esclusivamente come uno dei tanti partecipanti (eravamo più di venticinque). Arthia Briga avrebbe dispiegato le emozioni delle parole e dei silenzi, attraverso la lettura di brani evocativi, e Paola si sarebbe occupata di sottolineare, con suoni e strumenti appropriati, la magia del momento. Non avrei supposto che la Natura, pur sempre presente in tutti gli eventi che organizziamo, nella veste di un vecchio Olmo, avrebbe creato e reclamato un’alchimia profonda e insospettata. Un decodificatore di vibrazioni, amplificandole in forma di suoni, ha dato all’albero la possibilità inedita di “offrire il suo canto” a tutti i presenti. Dapprima intimidito e sofferente, l’Olmo, avvertendo l’energia accogliente del gruppo, si è come rilassato, e il suono è emerso in tutto il suo splendore. La voce della pianta, catturata da piccoli sensori, ha potuto levarsi come un canto antico. Non avevo mai sentito niente del genere, come tutte le persone presenti, e la commozione che ci ha uniti a quell’essere antico è stata la conseguenza più naturale. Ringrazio tutti i partecipanti perché, di fronte al Maestro, eravamo tutti studenti incantati. Merlino per i Viandanti.
P.S. il 2019 ci vedrà sicuramente riproporre così tanta bellezza!

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